Una città si definisce “sostenibile” quando ai propri cittadini garantisce il diritto alla mobilità, l’integrazione tra le varie tecnologie, la connettività personale e spazi dedicati al verde urbano.
La città sostenibile non può più rimanere solo un’idea utopica ma deve assolutamente trasformarsi in realtà concreta. E ci sono alcune città che già lo stanno facendo.
Un ottimo esempio lo può dare Michael Bloomberg (imprenditore e politico statunitense, ex sindaco di New York per 13 anni, ora inviato speciale dell’ONU): quando ha dovuto definire la città del futuro, ha posto l’accento su “nuovi modelli di edilizia, trasporti, uso del terreno e produzione e consumo di energia”.
Secondo Bloomberg, le città del mondo potrebbero ridurre le emissioni di oltre un miliardo di tonnellate all’anno di Co2 entro il 2030, purché si facciano “intelligenti”, ovvero “Smart city”: un modello di città sostenibile che diventa laboratorio del cambiamento.
Le soluzioni messe a disposizione degli amministratori per trasformare i centri urbani in città sostenibili sono davvero molte e spaziano dall’applicazione delle ultimissime tecnologie all’incentivazione dei cambiamenti delle abitudini di chi vi abita.
Esistono tante buone idee ma se vogliamo che una città sia sostenibile alcune non possono proprio mancare.
Città sostenibile: cosa non può mancare
Wi-fi su tutto il territorio
Controllare le email, leggere il giornale online, controllare gli orari degli autobus diventa molto più facile se è presente un’area wi-fi pubblica, come ad esempio succede a Milano e Roma.
Coworking
I coworking sono “locali condivisi” messi a disposizione dei lavoratori autonomi, dotati di tutto ciò che serve a livello professionale. L’ultima novità è il coworking con asilo nido, realizzati a Bologna, Milano e Roma. Alcuni coworking stanno puntando anche sulle nuove tecnologie come le stampanti 3D o l’uso di software/hardware open source come Arduino.
Consumo di suolo pari a zero
Riqualificare e ammodernare le strutture esistenti utilizzando le ultime tecnologie a disposizione, piuttosto che impiegare nuovi terreni per costruire.
La Toscana è la prima regione che ha adottato una legge contro il consumo di suolo, tema progressivamente tenuto sempre più in considerazione nelle grandi realtà urbane.
A riguardo, ricordiamo che a maggio 2016 il Parlamento ha approvato proprio una regolamentazione per contenere il consumo di suolo.
Domotica e internet delle cose
La casa ma addirittura un intero quartiere possono diventare “intelligenti” grazie ai sistemi elettronici per controllare la temperatura, gli inquinanti e l’umidità, agli impianti antincendio, per la sicurezza e di videosorveglianza e anti-intrusione; o ancora grazie ai sistemi di controllo dei bebè e dei vari elettrodomestici a distanza.
La possibilità di verificare e monitorare da remoto la propria abitazione ha raggiunto una nuova fase grazie all’internet delle cose, con cui è possibile gestire, controllare e programmare il funzionamento degli oggetti via web.
Tetti verdi e orti urbani
Un altro fattore determinante per la sostenibilità del nostro territorio è sicuramente incentivare il verde nelle città, sia per assorbire la Co2 prodotta dall’attività umana quotidiana, sia per abbellire le nostre metropoli, con conseguente miglioramento della vivibilità. Non solo i tetti ricoperti di verde in estate aiutano a ridurre il caldo e d’inverno migliorano l’isolamento degli edifici, ma gli orti in città diventano un vero e proprio aiuto antistress, che oltre a rinsaldare il rapporto tra uomo e natura, fa risparmiare anche un po’ di denaro rispetto a chi deve comprare tutto facendo la spesa.
Telelavoro
La possibilità di lavorare da casa e tramite web è un modo per ridurre il traffico e l’inquinamento automobilistico, ove questo sia possibile.
Ma telelavoro è anche gestire il lavoro in vari luoghi anziché dalla solita scrivania dell’ufficio: un’opportunità in più che favorisce nuove modalità organizzative e di gestione del personale da parte delle aziende.
Code elettroniche
Un’app che permette la prenotazione a distanza così prima di pagare le bollette si può fare la spesa o prendere un caffè: nient’altro che la versione hi-tech del numero sul foglietto, che permette di evitare di stare fisicamente in fila ad aspettare e impiegare quel tempo per fare qualcos’altro.
Documenti digitali nella pubblica amministrazione
Evitiamo lo spreco di consumo di carta.
Nel terzo millennio si dovrebbe sostituire, ove possibile, i documenti cartacei con file elettronici da scaricare e salvare su uno smartphone.
Scuole: luoghi di cultura e servizi aperte anche il pomeriggio e d’estate
Il ministero dell’Istruzione ha deciso di tenere aperte le scuole anche nella stagione estiva proprio per sfruttare gli spazi pubblici, affinché i plessi scolastici non siano fini a sé stessi ma possano diventare veri e propri luoghi di aggregazione e spazi di socialità anche dopo le lezioni, in cui promuovere corsi aperti dedicati allo sport, alla lettura, all’informazione e alla cultura.
Collaborazione social tra cittadini, amministrazione e forze dell’ordine
Sfruttare i social network e le applicazioni per migliorare il decoro e il rispetto delle regole nelle città.
Roma Capitale, per esempio, ha messo a disposizione dei propri cittadini l’applicazione Io Segnalo in cui chiunque può fare segnalazioni volte ad eliminare il degrado urbano.
Mini-rinnnovabili e tecnologie per il risparmio energetico
Fotovoltaico, solare termico ma anche microeolico sugli edifici sono soluzioni architettoniche che utilizzano poco spazio per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Un aiuto viene anche dalle tecnologie che riducono gli sprechi energetici con software appositi per abitazioni e uffici.
Raccolta differenziata smart per premiare/punire cittadini e aziende
Una realtà già diffusa in numerosi comuni italiani, per puntare all’innovazione ‘smart’: cassonetti con compattatore incorporato dei rifiuti, alimentato a energia solare da pannelli posti sulla copertura. Possono contenere fino a cinque volte la quantità standard di rifiuti e un sistema di allerta avverte la centrale quando sono pieni, riducendo gli spostamenti dei mezzi di raccolta.
Incentivazione di veicoli a basso impatto ambientale, a partire dai taxi
Il Comune può incentivare su scala locale gli acquisti di veicoli a combustibili ecologici e incoraggiare la diffusione di punti di distribuzione di energia, come ha fatto il Giappone dove ci sono più colonnine di ricarica per le auto elettriche che distributori di benzina. Una città sostenibile dovrebbe trasformare il parco veicolare circolante pubblico e privato, con incentivi per l’acquisto di nuovi taxi elettrici e ibridi e di nuovi veicoli merci.
Far conoscere i ‘buoni mobilità’
Seguendo l’esempio francese, anche l’Italia si è dotata di “Buoni Mobilità”: una forma particolare di incentivo destinata a tutti coloro che dimostrano di recarsi al posto di lavoro o accompagnano i propri figli a scuola, utilizzando mezzi di trasporto sostenibili.
Un esempio è il comune di Massarosa, in provincia di Lucca, che eroga un bonus per chi sceglie di andare al lavoro in bici.
Massarosa è il primo comune italiano ad introdurre il bonus facendo diventare realtà quella che ad oggi in Europa è solo una proposta.
L’obiettivo è quello di spronare i cittadini lavoratori a lasciare in garage l'auto e scegliere la bici come mezzo di trasporto per raggiungere l'ufficio. Così facendo si riduce il traffico e l'inquinamento, oltre che a giovare anche alla salute dei cittadini.
"Da qualche anno stiamo realizzando, insieme alla Federazione italiana della bicicletta, delle iniziative nelle scuole per sensibilizzare e spiegare ai ragazzi che andare in bicicletta fa bene. Nel Comune di Massarola abbiamo anche realizzato delle piste ciclabili ed è nato un ufficio della bicicletta, che fa capo alla polizia municipale per promuovere la mobilità lenta " spiega l'assessore Stefano Natali.
Tessera unica
Alcune città stanno sperimentando la creazione di una tessera unica che permetta di utilizzare metropolitana, tram, bus, car sharing e bike sharing e capace di consentire anche l’uso di veicoli in condivisione, per facilitare l’impiego di diverse modalità di spostamento.
Percorsi protetti casa-scuola
Uno dei maggiori motivi di rallentamento mattutino del traffico è sicuramente il viavai scolastico.
Per ridurlo, si dovrebbero realizzare percorsi protetti per gli spostamenti casa-scuola a piedi o in bicicletta come il bicibus o il Bike to school, ma anche insegnare ai bambini come spostarsi, attraverso laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili.